«Nel nostro lavoro qui ci sono esperienze esaltanti, ma anche momenti difficili…» – Storia di Natale | Parte 3 di 4

Questo è il terzo dei 4 episodi della Storia di Natale dal Caritas Baby Hospital che quest’anno ci accompagnerà lungo tutto l’Avvento. Ogni parte viene pubblicata in coincidenza con le 4 domeniche avventizie. Continua a seguire questo racconto di salute, pace e amore!

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In medicina, comunque, una buona formazione e moderne attrezzature da sole non bastano. La signora Hiyam Marzouqa ne è convinta. Per lei la fiducia nel Signore e la fede hanno un ruolo importante: le danno sostegno.

Quasi ogni giorno, prima di recarsi al lavoro, entra nella Basilica della Natività e accende una candela. Scherzando definisce questo gesto una «psicoterapia-lampo», un rituale che l’aiuta ad affidare a Dio i bambini con diagnosi che non lasciano speranze. La preghiera è la sua fonte personale di energia, mentre quella professionale è il lavoro di squadra.

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«Nella nostra professione ci sono esperienze esaltanti, ma anche momenti difficili», dice dall’alto della sua esperienza pluridecennale. Specialmente con i bambini ammalati cronici, che devono sottoporsi a cure mediche per quasi tutta la vita, si stabilisce un rapporto particolare, anche se, a livello professionale, si cerca di mantenere un certo distacco. Quando un piccolo paziente, nonostante abbia ricevuto le cure migliori possibili, non ce la fa, è tutto il team a soffrire.

Allora parlarne fa bene, dà forza e consolazione. Sapere di aver fatto tutto il possibile per il piccolo e la famiglia è di aiuto, e per poter andare avanti in queste tristi circostanze bisogna concentrarsi sui bambini, le cui sofferenze possono essere lenite, e su quei pazienti che, grazie all’ospedale, sono guariti. «Luci e ombre fanno parte della nostra giornata e la carica migliore per superare i momenti più bui viene dal sorriso di un bambino».